PROCIDA
24,00 €
Nei ricordi del Grand-Tour con antiche vedute e costumi
Elegante edizione (17×24) di ca. 60 pagine con 31 splendide illustrazioni a colori di rari dipinti, acquerelli e stampe popolari.
Agli inizi del Grand Tour, infatti, si ebbe una diffusa indifferenza per le bellezze naturali, oltre che per quegli aspetti pittoreschi o esotici… Per Procida, in particolare, “il più antico dei siti reali”, feudo dal 1529 al 1734 dei D’Avalos e riserva di caccia reale dal 1735, non si ebbero molti sbarchi di altri celebri grandtourists nel secondo Settecento …. di cui oggi si dispone sono quelle di Jérome De Lalande, di Henry Swinburne, di Mariana Starke e della Vigée Lebrun, risultando del tutto irrilevanti le citazioni del Volkmann e del Saint-Non; per il secolo successivo, invece, la memoria dei luoghi e dei costumi più significativi dell’Isola, delle sue chiese e dei monumenti, di qualche celebre personaggio o di locande e di particolari abitazioni, fatta eccezione per i ricordi di viaggio di Alphonse De Lamartine, trovò in genere qualche riscontro nel corpus degli scritti odeporici e delle vedute solo dopo l’età napoleonica, ovvero solo a partire dal ritorno di re Ferdinando a Napoli nel 1816…